Prestiti personali: quali sono i tassi d’interesse oggi?

Accedere al mondo del credito è diventato, col passare del tempo, una consuetudine per un numero elevato di cittadini ed imprese italiane, che vi fanno ricorso per finanziare spese programmate o impreviste, piuttosto che strutturali riguardanti la propria attività personale o aziendale.

Contrarre un prestito, quindi, rappresenta lo strumento ideale per soddisfare questo tipo di esigenze e, conseguentemente, rendere maggiormente gestibili le spese. Quando si parla di prestiti, gli elementi da valutare sono molteplici, ma non c’è dubbio come un aspetto, più di altri, risulti prioritario nelle scelte: il tasso d’interesse.

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TAN e TAEG: cosa sono e quali sono le differenze

A differenza di quanto avviene sui risparmi presenti sul conto corrente o in alcuni asset finanziari, dove quantificano quanto fruttano i nostri soldi, in ambito creditizio il tasso d’interesse indica l’onere da dover riconoscere a banche e finanziarie quando sottoscriviamo un finanziamento. E’ utile essere a conoscenza, di conseguenza, della differenza che intercorre tra TAN (Tasso Annuo Nominale) e TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale).

Questi due indicatori sanciscono, concretamente, quanto sia onerosa la contrazione di un finanziamento. Il TAN rappresenta il costo derivante dagli interessi di un anno in merito al credito richiesto, senza considerare altri oneri aggiuntivi. Espresso in termini percentuale, esso, però, non rappresenta il costo effettivo dell’intero finanziamento, ma solo quello relativo alla somma richiesta escludendo altri costi tipici di un prestito.

Molto più confacente alla realtà, invece, è il TAEG, tasso che esprime compiutamente tutti i costi che il debitore è obbligato a sostenere quando stipula un prestito personale: in questo caso, infatti, tutte le spese sostenute vengono incluse nel calcolo del tasso, fornendo una fotografia reale dei costi da sostenere; in questo indice, quindi, rientrano le spese di istruttoria, le commissioni incasso rata e i costi da sostenere relativi ad un’eventuale polizza agganciata al finanziamento.

Prestiti personali: quali sono gli scenari futuri

Una volta chiarita la differenza tra questi due fondamentali parametri di riferimento, esplicati chiaramente da parte dei soggetti finanziari in sede di proposizione di un prestito, è importante valutare quali siano i tassi d’interesse applicati nel mondo del comparto dei prestiti, valutandone quale sia stato l’andamento nel corso degli ultimi anni.

Secondo Roberto Rais, redattore di una nota rubrica su prestiti personali e mondo del credito, quest’anno è particolarmente delicato data la situazione pandemica, che ha portato ad un generalizzato aumento dei prezzi, specialmente nel comparto dei beni e servizi di prima necessità, che potrebbe comportare dei cambiamenti per quanto concerne i tassi d’interesse applicati da banche e finanziarie.

L’inflazione, infatti, viene considerato un fenomeno non più transitorio, come derubricato inizialmente da parte delle più importanti istituzioni economiche e finanziarie del mondo: le banche centrali, se il trend inflazionistico continuerà ad essere rialzista, non potranno far altro che agire e procedere ad un aumento dei tassi più rapido di quanto fin qui previsto dagli operatori del mercato.

Tassi d’interesse: quali sono quelli attualmente applicati nel mondo dei prestiti

Tutto ciò, quindi, si potrebbe tradurre in un onere maggiore per i cittadini e le imprese che contrarranno un prestito, con tassi d’interesse più elevati da riconoscere ai soggetti eroganti. È inutile negare, infatti, come il contesto attuale sia particolarmente favorevole per quei soggetti che decidono di sottoscrivere un prestito, grazie a tassi particolarmente convenienti rispetto alla media storica.

I dati, in tal senso, sono lo specchio più fedele di quanto descritto: da aprile del 2020, all’indomani della comparsa della pandemia su scala mondiale, si è assistito ad una discesa dei tassi d’interesse applicati nel mondo dei prestiti personali, grazie anche alle politiche monetarie intraprese dalle stesse banche centrali, volte a rilanciare l’economia dopo l’inevitabile impasse causata dal propagarsi del virus.

Nel primo trimestre, i tassi d’interesse sono crollati dal 7,50-8% al 6,50%, proseguendo la loro discesa anche nei mesi successivi: allo stato attuale, infatti, il tasso di interesse medio applicato si attesta attorno al 6,20%. E conferma come sottoscrivere un prestito sia, a tutt’oggi, estremamente conveniente.

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